Municipio

Sede del palazzo comunale del comune di Santa Maria Nuova
Indirizzo Piazza Giuseppe Mazzini, 1, 60030 Santa Maria Nuova AN, Italia
Cap 60030
Modalità di accesso

Gli uffici si trovano sia al piano terra, che al piano primo e secondo mediante l'utilizzo anche di un ascensore per l'abbattimento delle barriere architettoniche

Santa Maria Nuova sorge al centro della Provincia di Ancona, nel cuore delle Marche, adagiata sul dorso di una collina a 249 metri di altitudine. Nel suo territorio la presenza dell’uomo risale alla preistoria e ne sono suggestive testimonianze diversi ritrovamenti archeologici.
Numerosi sono anche i reperti risalenti all’epoca romana e tra essi assumono particolare rilievo i resti di una villa signorile e di un’edicola funeraria, siti in località Pietrolone.

Le prime notizie relative ad un centro abitato di una certa consistenza, probabilmente fortificato, risalgono invece al 1201 d.C., anno in cui venne firmato un atto di sottomissione alla città di Jesi, da parte dei signori del castello di Santa Maria delle Ripe.
Questa era infatti l’antica denominazione di Santa Maria Nuova ed era probabilmente dovuta al fatto che il castello sorgeva in una località, poco distante dalla attuale, caratterizzata dalla presenza di numerosi calanchi.
Esso subì ricorrenti distruzioni fino a quando, tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV, venne trasferito sulla sommità di un colle posto leggermente più ad occidente, luogo ritenuto più salubre e al nuovo insediamento venne dato il nome di Santa Maria Nuova.

La fondazione del nuovo centro si fa risalire al 1472, data ufficiale dell’immigrazione di genti lombarde nella valle dell’Esino, immigrazione seguita alla drammatica epidemia di peste che infierì qualche anno prima sulla città di Jesi e sul suo contado e con particolare violenza, tanto da causare una notevole diminuzione della popolazione, proprio nei castelli di Monte della Torre, San Lorenzo in Maccarano o Mazzangrugno e appunto Santa Maria delle Ripe.


Nei secoli successivi Santa Maria Nuova venne sempre considerata un’estensione territoriale del Comune di Jesi, al punto che la locale comunità per erigere una cinta muraria dovette rivolgere svariate istanze a quella municipalità, ottenendone l’assenso solo nell’anno 1535.
Nel frattempo però la popolazione si andava accrescendo, tanto che dai 900 abitanti del 1617 si era passati ai 1879 del 1797, diventando così il quarto paese del comprensorio jesino per consistenza demografica.
Di pari passo cresceva anche la richiesta di autonomia da Jesi, a lungo perseguita e che vide l’epilogo con la visita a Jesi del Papa Pio IX° (Maggio 1857) il quale, con l’intercessione del Card. Morichini, adottò tutti quegli atti per decretare l’autonomia da Jesi del Comune di Santa Maria Nuova (gli atti si conclusero con il Decreto Ministeriale del 1859).


Nel 1861 il Re d’Italia Vittorio E. II° nominò il 1° Sindaco del Comune di Santa Maria Nuova nella persona di G. Pierandrei.
Lo stesso gonfalone comunale porta i segni di questa evoluzione storico-amministrativa, recando al proprio centro la croce lombarda, in omaggio agli antichi immigrati che rifondarono il borgo, anziché quel Leone Rampante, simbolo di Jesi, che ricorre invece frequente negli stemmi degli altri Comuni della Vallesina.

Da questo momento in poi, comunque, la storia di Santa Maria Nuova si può facilmente identificare con quella del resto della nazione.
Come per il resto d’Italia infatti anche la storia della nostra comunità fu segnata dai due conflitti mondiali, ai quali fu pagato un prezzo piuttosto alto in termini di vite umane e di danni materiali. Non va dimenticato infatti che nel corso del secondo conflitto mondiale il fronte passò proprio per il territorio di Santa Maria Nuova ed i primi giorni di Luglio del 1944 vengono ancora ricordati.
In quei giorni infatti si svolse la battaglia di Filottrano, separata da Santa Maria Nuova solo dalla stretta vallata del fiume Musone, che per alcuni storici fu seconda solo a quella di Montecassino.
In questa battaglia le forze polacche affiancate dalla brigata italiana Nembo diedero l’assalto alle forze tedesche, che nel tentativo di arrestare l’avanzata alleata, avevano eretto almeno tre linee difensive, una delle quali, la linea Hildegarde, partiva proprio da Santa Maria Nuova.

Al termine del cruento scontro l’armata tedesca, sconfitta, ripiegò verso Jesi e nel primo mattino del 19 Luglio 1944 Santa Maria Nuova fu finalmente liberata, con l’entrata in paese dei soldati italiani del 2° Battaglione Alpini "Piemonte", del 29° Battaglione Bersaglieri e dei soldati polacchi del 68° Fanteria.

Con la liberazione ed il ritorno delle istituzioni democratiche tornarono a fiorire tutte quelle attività che la guerra aveva forzatamente interrotto e, cosa ancor più importante, la vita sociale ed economica della nostra comunità poté riprendere il proprio cammino.

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